Il P. Nicola Cavanna, nel suo interessante e bellissimo libro <<
L'Umbria francescana illustrata>>
(P. Nicola Cavanna -L'Umbria Francescana illustrata - Perugia,
1910) non dimenticò di includere
nello speciale itinerario del pellegrino francescano ai luoghi
resi sacri dalla dimora del serafico assisiate, la piccola
chiesa di S. Lorenzo in Orte. E con ragione, poiché questa
chiesa, benché fuori del territorio umbro, tuttavia ha grande
importanza nella storia francescana, perché qui secondo alcuni
storici e secondo una tradizione secolare molto rispettabile,
dimorò S. Francesco; quivi fu uno dei primi conventi
dell'ordine.
Abbiamo detto che S. Francesco, tornato da Roma dopo
l'approvazione della regola da parte del Papa Innocenzo III°, si
fermò coi suoi compagni nelle vicinanze di Orte e quivi stettero
per lo spazio di 15 giorni. Il luogo dove i frati avevano preso
alloggio era deserto e abbandonato, nè quasi mai si vedeva
persona viva. Tuttavia non gli mancava una certa amenità. Il
Wadding e lo Chalippe descrivono più dettagliatamente il sito
dove S. Francesco prese dimora coi suoi frati, sì da farlo
facilmente identificare dagli storici moderni, tra cui lo
Joergensen ed il Facchinetti, per la chiesa di S. Lorenzo al di
là del Tevere... << Da una parte la campagna fiorita e
dall'altra una fitta boscaglia, quà eravi una bella fontana e là
correva un ruscello che faceva dilettevole mormorio; godevasi
finalmente la vista di tutta la pianura con la città in
prospettiva situata nell'alto...>>
(Wadding Annales.
Tomo I, Anno 1210, n.21 - C. Chalippe. Vita di S. Franc. Tomo I
(Assisi 1810).
La descrizione in verità, corrisponde quasi esattamente.
L'esistenza in questa chiesa di antiche tombe trovate durante
alcuni scavi che fece fare il parroco D. Gioacchino Salvatelli
qualche secolo fa, avvalora grandemente la supposizione, poiché
tale circostanza concorderebbe a capello con quanto riferisce il
primo biografo di S. Francesco. Ma un altro passo del Calanese
ci sembra corrisponda poco con la chiesa di S. Lorenzo e
precisamente là dove si afferma che il luogo era deserto e
abbandonato e che quasi mai si vedeva persona viva. Ora è noto
che la chiesa di S. Lorenzo è situata a poca distanza dalla
città, al di la del Tevere, ed è vicinissima alla strada che
congiunge Orte con Amelia e gli altri paesi dell'Umbria; strada
che esisteva, pur con qualche lieve spostamento, anche ai tempi
di S. Francesco, poiché in quell'epoca c'era anche sul Tevere il
ponte di Augusto, caduto molto tempo dopo. A proposito di questo
ponte bellissimo ci conserva il Leoncini,
(Leoncini. Cronistoria ortana -Archivio Municipale)
né suoi Codici, alcuni versi
latini di Simone Fei, fisico illustre, vissuto intorno al 1500,
e che fa un'ampia descrizione.
Come si poteva dire deserto ed appartato dal mondo il luogo dove
sorge la chiesa di S. Lorenzo? Come abbiamo dimostrato
chiaramente nelle pagine precedenti, sulle affermazioni anche
del P. Theuli, il luogo che servì di asilo al Serafico Padre al
ritorno da Roma dopo l'approvazione della Regola, fu perciò la
piccola chiesa di S. Nicolao, che molto più corrispondente a
quando dice il primo biografo del Poverello.
Del resto anche se rispondesse a verità tale nostra ipotesi, o
non fosse comunque la chiesa di S. Lorenzo il luogo dove dimorò
S. Francesco durante la permanenza dei quindici giorni a Orte,
nessuna diminuzione d'importanza ne deriverebbe a questo sito.
Anzi noi riteniamo che appunto perché nella chiesa di S. Lorenzo
il poverello d'Assisi dimorò in altre circostanze dopo
l'approvazione della regola, è sorta una certa confusione fra
gli storici che vollero fa menzione di Orte nei loro scritti
francescani.
Premesso ciò diciamo subito che l'attuale chiesa di S, Lorenzo
fu costruita nel 1626 sotto il ve4scovato di Mons. Gozzadini
sulle rovine dell'antico tempio, pure dedicato al martire
glorioso, e che, convertito in fortezza durante le guerre dei
guelfi coi ghibellini, era stato in seguito distrutto. Ancora
oggi si scorgono qua e là, nelle vicinanze della chiesa, avanzi
di vecchie mura. In quella chiesa, cui era certamente annesso
altro fabbricato, forse prima appartenenti all'Ordine di S.
Benedetto, fu istituita una delle prime comunità francescane.
Sta di fatto che circa il 1210 esisteva già questo convento
poiché in esso dimorava il Beato Teobaldo d'Assisi, discepolo di
S. Francesco, entrato nell'ordine poco dopo il ritorno del
Poverello alla Porziuncola. E se nell'epoca di S. Francesco
esisteva gia questo convento, è certo che Egli vi alloggiò più
volte venendo in Orte, dove spesso doveva necessariamente
passare per recarsi a Roma. E noi crediamo che durante una delle
sue soste in questa chiesa circa l'anno 1215, operò il miracolo
del fanciullo orribilmente deforme, ricordato da S. Bonaventura.
Nel periodo che va dal 1210 al 1216 troviamo spesse volte S.
Francesco nelle vicinanze del territorio ortano. Nel 1212
infatti è il Santo in Alviano dove fece il miracolo delle
rondini; nel 1213 a Terni, Narni ed Amelia da dove non è
improbabile siasi recato a Orte, data la vicinanza dei due paesi
e le facili vie di comunicazione. Verso il 1216 a Baschi mette
la pace fra i figli del conte Ugolino venuti a contesa per la
divisione della eredità paterna, poi a Canale presso Orvieto da
dove, insieme a Frate Masseo, vorrebbe dirigersi in Francia, ma
decide di recarsi a Roma, quindi passando certamente per Orte
dove pure deve essere passato nel 1219 quando si recò a Viterbo
presso il pontefice Onorio III per avere nuova conferma della
regola ecc. Tutte circostanze queste che avvalorano grandemente
l'opinione nostra intorno alla venuta di S. Francesco in Orte
dopo la prima approvazione della Regola, e della sua permanenza
nella chiesa di S. Lorenzo, dove si era stabilita una comunità
del nascente ordine dei frati minori. E non senza ragion, i
francescani, fin dai primi tempi dell'ordine, ebbero a questo
luogo una profonda devozione
(Senza conoscere
l'opera del Theuli noi avevamo già combattuta la comune opinione
del soggiorno di S. Francesco nella chiesa di S. Lorenzi durante
i 15 giorni -V. Bollettino Diocesano, n.1 anno 1926).
Mons. Zefferino Ralli, allorché era parroco di
S. Lorenzo nel
1894, fece fare alcuni restauri alla chiesa ed in tale occasione
vi pose anche una iscrizione in cui ricorda fra l'altro che S.
Francesco dimorò in quel sito nel 1215. Forse senza saperlo con
precisione e senza tener conto delle varie circostanze da noi
elencate, l'egregio sacerdote stabilì molto bene, con quella
data, l'epoca del soggiorno di S. Francesco nella chiesa di S.
Lorenzo. E ciò ad onta pure di una memoria manoscritta dell'800
esistente nell'archivio della Curia Vescovile, nella quale il P.
Francesco da Civitavecchia dei minori, economo parroco del
tempo, afferma, sulla evidente scorta del Wadding, che S.
Francesco dimorò in quella chiesa ritornando da Roma, subito
dopo l'approvazione della Regola.